PænitentiaSan Lorenzo Maggiore (BN), Italia
2011 ~ 2017 Ogni anno nel paese di San Lorenzo Maggiore, in provincia di Benevento, nel tardo pomeriggio del Venerdì Santo, centinaia di battenti sfilano per i vicoli del borgo in una processione penitenziale. Quasi tutti a piedi scalzi, con camice bianco ed un cappuccio in testa per celare la propria identità, con il capo coronato di spine e con la disciplina, realizzata con piastre di ferro o catene, si flagellano la schiena in memoria della Passione di Cristo. Un rito dalle origini molto antiche nonostante la memoria storica legata all'evento sia relativamente recente: alcune fonti certe e significative, fanno riferimento a scritti e fatti riconducibili ai primi del novecento. Durante la funzione, l'attenzione è perennemente catturata dalle azioni dei battenti e dai rumori, cadenzati e all'unisono, generati dalle piastre metalliche delle discipline e dal passo lento e scalzo. Muri, architetture, statue e le stesse pietre dei vicoli diventano ulteriori elementi e dettagli che contribuiscono a rendere l'atmosfera surreale, spesso incomprensibile ma allo stesso tempo coerente, organizzata, ideale. Tra i fedeli che seguono il rito, sono presenti anche degli ex penitenti, non incappucciati ma in abiti normali, che per varie ragioni hanno abbandonato "il ruolo" o che hanno deciso di non partecipare. Sono tra le migliori memorie e fonti con cui interagire per cercare di capire il senso del rito, per scoprirne in qualche modo il "dietro le quinte". Sono tra i pochi che realmente riescono a sentire il peso di quelle catene e di quelle flagellazioni, perché vissute letteralmente sulla propria pelle. La loro presenza, anche se fotografati di spalle per mantenere una sorta di anonimato in rispetto dei penitenti e del ruolo svolto anni addietro, completa "l'opera" ed arricchisce il contesto proprio come farebbero delle "comparse" all'interno di una sceneggiatura. |